«È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento». Con questo geniale aforisma Woody Allen, attento alle cose terrene, cerca di metterci in guardia contro i rischi di una colesterolemia elevata.
«Dopo i periodi festivi – commenta Elio Staffiere, responsabile del servizio di Cardiologia della Casa di cura San Francesco di Bergamo – è rituale il proposito di farsi perdonare dagli eccessi commessi a tavola cercando di rimettersi in forma. Una dieta equilibrata che privilegi frutta e verdura, proteine magre e cereali senza peraltro intaccare i piaceri culinari, un regolare esercizio fisico mirato al raggiungimento dei fatidici 10.000 passi al giorno, un sonno ristoratore e la gestione dello stress psichico legato alla ripresa delle attività lavorative sono gli obiettivi da perseguire».
Ma tutto ciò è sufficiente?
«Se in nostro colesterolo è, come dice Woody Allen, elevato – prosegue Staffiere – , la dieta aiuta, ma non può essere sufficiente a portarci in zona di sicurezza. In tal caso il vostro medico, sulla scorta dei suggerimenti provenienti dalle linee guida internazionali, saprà consigliarvi e guidarvi all’interno delle molteplici possibilità terapeutiche oggi a nostra disposizione».
E i pazienti oncologici?
Pazienti con aritmie
Anche per i pazienti con aritmie cardiache – conclude il responsabile del servizio di Cardiologia della “San Francesco” – la prevenzione di eventi cerebro-vascolari è di fondamentale importanza. È attraverso la conoscenza sull’uso delle terapie anticoagulanti, la loro at- tenta gestione possibile solo grazie ad un team di professionisti dedicati che si possono ottenere risultati positivi anche in questo ambito.