«Dal bene una traccia indelebile Ora seguiamo l’esempio di Ivan»
«Fare del bene lascia una traccia indelebile nel mondo e nel cuore delle persone che si amano. Mio marito ha dato l’esempio e ora tocca a noi seguire il solco che ha tracciato». Con queste parole la moglie Lucia ha ricordato Ivan Consoli, scomparso lo scorso luglio dopo una lunga malattia, al quale è stata intitolata la sala accoglienza del reparto day hospital di Oncologia della Casa di Cura San Francesco.
Il partenariato pubblico-privato con l’Asst Papa Giovanni XXIII ha potenziato nei mesi scorsi le cure chemioterapiche con 11 postazioni e presto se ne aggiungeranno altre 4, con spazi e attrezzature all’avanguardia.
«La nostra clinica privata ha nel suo Dna l’aiuto al territorio e verso tutti coloro che ne hanno bisogno – ha spiegato suor Anna Maria Villa, rappresentante legale dell’Istituto Suore Cappuccine di Madre Rubatto di Bergamo -. Tutti insieme possiamo fare del bene grazie a scelte coraggiose, capaci di generare un volano di carità che si moltiplica in maniera silenziosa». Ivan Consoli – imprenditore e gioielliere che ha portato il nome della sua azienda in tutto il mondo, promuovendo solidarietà e innovazione – ha instaurato un legame indissolubile con la Casa di Cura San Francesco e le persone che l’hanno amorevolmente accudito durante la malattia. Antonello Zangrandi e
Antonello Quadri, rispettivamente direttore generale e responsabile del reparto di Oncologia della clinica, hanno evidenziato: «Oggi riceviamo trenta pazienti in più ogni settimana, riducendo le liste d’attesa. Ivan Consoli, al quale dedichiamo l’ampliamento della struttura, si è sempre dimostrato una persona intelligente e geniale, capace di lottare contro la malattia in modo lucido e fornendo utili consigli su accoglienza e poltrone più adatte alle cure».
I presenti hanno anche ringraziato l’Accademia dello Sport per la Solidarietà che ha contribuito al potenziamento del reparto di Oncologia. «Ivan Consoli era una persona unica che in questo luogo ha lottato, sofferto e pregato, senza mai arrendersi – hanno evidenziato Giovanni Licini e Alessandro Masera, ideatore e presidente dell’Accademia -. In tanti anni non ha mai fatto mancare il suo supporto alla nostra associazione, mostrando sempre il lato generoso e altruistico».
Giorgio Lazzari