Mercoledì 6 marzo si celebra la 20esima Giornata Europea della Logopedia
L’edizione 2024 è particolarmente speciale in quanto mette al centro il caregiver, la figura di supporto fondamentale nel percorso di cura dell’assistito, con cui il logopedista collabora in tutte le fasi dei suoi interventi, inclusi quelli di informazione e prevenzione.
In questa giornata diamo la parola alle logopediste referenti della Casa di Cura San Francesco: Dr.ssa Carlotta Testa, Dr.ssa Valentina Piazzoli
Chi è e di cosa si occupa il logopedista?
È l’operatore sanitario che svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in età evolutiva, adulta e geriatrica. L’attività del logopedista è volta all’educazione e alla rieducazione di tutte le patologie che provocano disturbi della voce, della parola, del linguaggio orale e scritto e degli handicap comunicativi. In riferimento alla diagnosi e alla prescrizione del medico, nell’ambito delle proprie competenze, il logopedista:
- elabora il bilancio logopedico volto all’individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile;
- pratica attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione della comunicazione e del linguaggio, verbali e non verbali;
- propone l’adozione di ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia;
- svolge attività di studio, didattica e consulenza professionale, nei servizi sanitari ed in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali;
- verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale.
In particolare, in questa giornata dedicata al Caregiver, andiamo ad illustrare due patologie in cui il caregiver è particolarmente coinvolto
AFASIA
Il termine afasia si riferisce al disturbo di abilità comunicative acquisite di tipo linguistico dovuto a lesione organica di strutture cerebrali deputate alla codifica o decodifica dei messaggi. Tra le cause all’origine del disturbo, le più frequenti sono: disturbi vascolari cerebrali, trauma cranio-encefalico, neoplasia cerebrale. Esse riguardano principalmente la comprensione e la produzione verbale orale e scritta. L’afasia provoca disturbi più o meno gravi, a seconda della grandezza della lesione, nel parlare, nel capire, nel leggere e nello scrivere.
Perché il Logopedista?
Il logopedista viene individuato come il professionista specializzato per l’esecuzione della valutazione del soggetto afasico in acuto, sub acuto e cronico. Il logopedista è indicato come figura riabilitativa per il trattamento dei disordini delle funzioni comunicative e linguistiche, mirato al ripristino o al potenziamento delle attività e della partecipazione.
Le più recenti Linee Guida hanno rintracciato accordi rispetto a:
- Efficacia del trattamento logopedico riabilitativo;
- esigenza di un’accurata valutazione comunicativo linguistica che orienti il programma terapeutico nel suo percorso;
- tempestività dell’intervento riabilitativo;
- impiego di programmi tecnici mirati a precisi disturbi afasici.
DISFAGIA
Con il termine disfagia si definisce ogni alterazione della funzione della deglutizione, sia essa legata a deficit di transito o a penetrazione di parte del bolo nell’albero tracheobronchiale. La disfagia non è quindi una malattia ma può rappresentare il sintomo di un gran numero di patologie che possono coinvolgere le strutture orofaringee (bocca e faringe) od esofagee. Le principali complicanze della disfagia sono l’aspirazione tracheobronchiale, il globus, la polmonite ab ingestis e la malnutrizione.
Perché il Logopedista?
Il logopedista effettua la valutazione delle abilità deglutitorie e progetta un eventuale trattamento riabilitativo di tipo restitutivo o compensativo, effettua inoltre counselling, informazione e formazione sia al paziente che al caregiver.
In particolare l’approccio logopedico prevede:
- modificazioni dietetiche con modifiche della consistenza o della vischiosità del cibo e dei liquidi;
- utilizzo di ausili;
- trattamento delle strutture buccali;
- tecniche di compenso, ovvero postura o manovre;
- tecniche terapeutiche come esercizi o strategie per facilitare e stimolare la deglutizione.
L’accesso ai trattamenti in San Francesco è possibile sia con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che tramite attività privata.