Carissimi laici Rubattiani, fratelli e sorelle,
innanzitutto buon anno!
che sia veramente un anno ricco dei frutti dello Spirito: “amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal. 5,22).
In questo nuovo mese di gennaio, ricorre la nascita del nostro caro Istituto. Santa Madre Francesca, con il suo sì generoso, nonostante i suoi 40 anni, ci ha generato nella Chiesa come nuova Famiglia a servizio di Dio e dei fratelli più bisognosi. La sua risposta alla volontà di Dio, come quella della Vergine Maria e di tanti altri santi, è stata feconda di vita. Lei, donna attenta, ha sempre saputo leggere negli eventi della sua esistenza, il passaggio di Dio, scorgendolo nel muratore ferito a Loano, nei poveri Italiani che emigravano verso l’America Latina ecc ed ha sempre aderito, non senza dolore, ai Suoi imperscrutabili disegni, come a quello delle nostre sorelle martiri in Brasile.
La Fondatrice, accogliendo l’insegnamento di Gesù: “chi vuol venire dietro a me, prenda la sua croce e mi segua” (Mc 8,27), ha saputo prendere, ogni giorno, su di sé la sua croce, anzi, era certa che dal Calvario si spicca il volo per il cielo: “Fortunati noi se sapremo soffrire qualche cosa per amor suo. In questo mondo è inutile pensare che andremo esenti dal patire, o per un verso o per l’altro. Il Signore ci provvede la croce, perché come Lui e con Lui dobbiamo salire il Calvario, potendo solo da quel monte spiccare il volo per il Paradiso” (Lett. MdFr. 359).
Anche oggi, a noi ridice: “Fate tutto per amore di Dio e vedrete che non sentirete il peso di nulla. Se tutti
incominciamo a portare volentieri la nostra croce, ci troveremo alla cima del monte santo senza
averne sentito il peso e senza addossarla agli altri” (cf Lett. MdFr. 256). Questa santa madre, donna forte, nella fede e nella carità, non si è mai tirata indietro di fronte a nessuna fatica o difficoltà ma scrutando ogni cosa, come venuta dalla mano di Dio, con coraggio è sempre andata avanti, confidando solo in Lui. Come vera missionaria, nessuno mai fermò il suo passo spedito perché era spinta solo dall’amore del Signore che la abitava.
Carissimi, torniamo spesso a questa fonte di acqua viva, alle origini della nostra Comunità, ai luoghi dove Cristo ci ha chiamato, per attingere quella grazia che ci ha guidati a seguirlo, ognuno nella sua vocazione per aderire al suo amore irresistibile e liberante che ci rende sempre più generosi verso i più deboli. Come la Vergine Maria, Madre Francesca donna di Dio, fin dall’infanzia, ha imparato a stare ai piedi dell’Eucarestia e sotto la croce, per riportare poi tutti davanti a Lui -Pane vivo- nell’Adorazione che spesso faceva, e unire le sofferenze di tutti i crocifissi a quella di Cristo, così da completare ciò che manca ai suoi patimenti, per la salvezza del mondo. Suo unico desiderio infatti era quello di andare dai malati, dai giovani, dai poveri… per parlare loro di Dio e affidarli poi a Lui.
Non poche persone che l’hanno incontrata, hanno affermato che aveva uno sguardo celestiale. E le prime suore erano talmente unite in un cuore e un’anima sola che le dissero: “noi non ti lasceremo mai”, questo perché certamente Madre Francesca trasmetteva pace e serenità, come lei stessa affermò in una lettera: “Oh come è bello vedere una religiosa che ha il suo cuore in pace! Essa ci lega a Dio. Dirige le azioni a Dio solo!.. Dona l’amor santo di Dio” (Lett. MdFr. 341- 342).
Da vera francescana, donna umile e abbandonata alla Divina Provvidenza che chiamava, nostra madre e nutrice, Santa Francesca come il Poverello, parlava con la sua stessa vita rivelando a tutti la bontà di Dio, come avvenne quando baciò una malata, abbandonata dai suoi familiari, che di fronte al suo gesto affettuoso subito disse: “ora credo veramente che Dio esiste”. Carissimi amici, possiamo affermare che Madre Francesca, era una donna secondo il cuore di Dio e che come il Buon Pastore, seppe donare, fino alla fine, la vita per le sue pecorelle.
All’inizio di questo 2024, si è appena aperto l’anno centenario, nel quale San Francesco ricevette le Sacre Stigmate, segno del grande amore che aveva per il Signore. Madre Francesca
non ebbe questa grazia ma visse nel cuore il martirio d’amore: “Sì sorte ben avventurata e felice
è la vostra poiché lasciando il mondo coi suoi falsi piaceri, per stringervi alla croce di Gesù, avete scelto la porzione degli eletti essendo la croce quella che un giorno vi aprirà le porte eternali del cielo. Ci abbatte un poco, sì, non lo nego; ma ci fa anche ricorrere più spesso a Dio ché ci venga in aiuto, ci tolga i mali abiti, ci sorregga e ci fortifichi nelle virtù dell’umiltà, pazienza e carità…” (Lett. MdFr. 709 -1).
Carissimi tutti, amici e collaboratori, facciamo tesoro di tutta questa ricchezza spirituale!
Suor Loredana Tiraboschi
Superiora Generale
Roma, gennaio 2024