IL PROGETTO
Nuovo polo oncologico alla San Francesco per ridurre le liste d’attesa: farmaci e pazienti dal Papa Giovanni
I lavori partiranno tra febbraio e marzo, dureranno due mesi: a pieno regime potrà gestire un centinaio di malati alla settimana, sgravando l’ospedale dall’attività più urgente. Progetto pubblico-privato unico, con il forte sostegno economico dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà
Bergamo. Oltre mille nuovi malati di tumore ogni anno accedono al Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove in media, tutti i giorni, si recano 150 le persone per controlli o terapie: sono numeri impressionanti quelli che riguardano l’oncologia della più grande struttura ospedaliera della nostra provincia, purtroppo con un trend di crescita che non pare intenzionato ad arrestarsi.
Anzi.
Per questo già dal settembre 2022, grazie a una convenzione con la Casa di Cura San Francesco, era stato avviato un servizio di oncologia in Day Hospital capace di assorbire parzialmente le necessità del territorio: un modello unico di collaborazione tra pubblico e privato che oggi sta dando risultati incoraggianti e, soprattutto, sta muovendo decisi passi in avanti per un ampliamento quanto mai necessario.
Partiti in via sperimentale con 3-4 pazienti al giorno, nel giro di un anno si è arrivati a una media di 12-13 accessi con tempi di attesa per iniziare il trattamento oncologico di circa 10 giorni: 9 attualmente le postazioni (7 poltrone e due letti) nelle quali avviene l’infusione della chemioterapia, ma nel giro di pochi mesi saliranno a 11 e verrà inaugurato un vero e proprio reparto con spazi più ampi e rinnovati.
I lavori partiranno tra febbraio e marzo, senza intralciare in alcun modo il lavoro dell’Unità operativa di Oncologia della San Francesco, in quanto lontani dalla zona delle attuali sale di infusione: riguarderanno infatti gli ex locali del laboratorio dove, dopo il trasloco dello stesso alla Palazzolo, si è liberato un ambiente molto spazioso nel quale sarà realizzato un open space altamente funzionale ai trattamenti previsti.
Ci vorranno circa due mesi, secondo le previsioni, per adattarli alla nuova destinazione d’uso (oltre all’ammodernamento e il restyling degli arredi dovrà essere messa a norma tutta la parte impiantistica): poi Bergamo avrà un altro polo oncologico all’avanguardia, capace di assorbire le maggiori urgenze e di gestire circa un centinaio di pazienti alla settimana.
“Purtroppo negli ultimi anni c’è stato un forte incremento dei casi diagnosticati e l’organizzazione si è dovuta adeguare a questa evidenza – spiega Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII – Tra l’altro alcuni studi prevedono un ulteriore incremento del 20% da qui al 2040, che si rifletterà anche sul nostro territorio. C’è ancora tantissimo da fare su prevenzione e promozione di stili di vita più sani: aggiungiamoci che con l’emergenza sanitaria da Covid 19 i programmi di screening non sono stati portati avanti nei termini previsti e l’attività diagnostica si è fortemente contratta. Anche così spieghiamo questo maggiore impatto della malattia”.
L’accordo e il coordinamento tra le due strutture è pressoché totale: “Tutti i casi diagnosticati dal nostro dipartimento oncologico seguono il nostro programma terapeutico – sottolinea Locati – Ne discutiamo con gli specialisti della San Francesco già in fase di diagnosi, in modo da favorire un passaggio più agevole e graduale, senza gravare sul paziente o sul suo caregiver”.
Una volta definito il passaggio, anche l’iter è chiarissimo: i farmaci chemioterapici, il cui costo è rimborsato da Regione Lombardia, vengono preparati dalla farmacia del Papa Giovanni XXIII e trasferiti poi al Day Hospital della San Francesco, dove avviene fisicamente la somministrazione.
Il progetto ha un valore complessivo di circa 150mila euro, cifra importante che la Clinica San Francesco non dovrà sostenere da sola: a rendere molto più semplice la realizzazione, infatti, è subentrato il forte sostegno da parte dell’Accademia dello Sport per la Solidarietà di Bergamo che, grazie alla sua rete di contatti, garantirà la copertura di oltre 90 mila euro.
Un contributo basato su risorse proprie (almeno 20 mila euro) e sulle raccolte solidali organizzate in occasione delle cene natalizie del Volley Bergamo 1991, dell’Accademia stessa e dell’azienda Pedretti Serramenti. A questi si sono aggiunti anche finanziamenti privati, come quelli fatti pervenire da Roby Facchinetti e dagli europarlamentari della Lega Angelo Ciocca e Matteo Zanni.