Diabete, una malattia insidiosa: intervenire presto per prevenire e curare.
Martedì 26 novembre giornata di sensibilizzazione e screening del Diabete in Casa di Cura San Francesco.
Nella provincia di Bergamo si contano oltre 65.000 diabetici cui si aggiunge la quota di persone diabetiche che non hanno ancora ricevuto una diagnosi. Si tratta quindi di una malattia con un impatto significativo sulla salute pubblica e un peso sociale rilevante.
In riferimento alla Giornata Mondale del Diabete, nella mattina di martedì 26 novembre 2024 la Casa di Cura San Francesco ospiterà il presidente dell’Associazione Diabetici Bergamaschi, Giovanni Ghislandi, insieme ad alcuni collaboratori volontari per una giornata di sensibilizzazione. In questa occasione sarà possibile partecipare a uno screening gratuito offerto per informare le persone sull’importanza della prevenzione del diabete. Un’occasione preziosa per informarsi, valutare il proprio rischio e adottare stili di vita più sani.
Il diabete mellito si presenta in diverse forme cliniche. Il diabete di tipo 1 colpisce bambini, adolescenti e giovani adulti, ed è caratterizzato dalla distruzione autoimmune delle beta-cellule pancreatiche, con conseguente grave carenza di insulina. Il diabete di tipo 2 invece si manifesta di solito dopo i 40 anni ed è caratterizzato da una riduzione parziale della produzione di insulina associata ad insulino-resistenza, dovuta a fattori genetici e ambientali come sovrappeso, obesità e sedentarietà. Il diabete gestazionale insorge durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza e generalmente regredisce dopo il parto, ma può aumentare il rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Ricordiamo anche le più rare forme di diabete monogenico, il diabete secondario a malattie pancreatiche (fibrosi cistica, pancreatite) o indotto da farmaci (es. glucocorticoidi).
La presentazione clinica può variare a seconda del tipo di diabete: nel diabete di tipo 1 c’è un esordio rapido con sete intensa (polidipsia), frequente necessità di urinare (poliuria), stanchezza, perdita di peso e malessere generale. Il diabete di tipo 2 può essere asintomatico anche per alcuni anni ed essere diagnosticato durante controlli di routine o in corso di esami per altre patologie.
È importante saper identificare il rischio di diabete di tipo 2 e operare uno screening precoce. Le linee guida americane (2023) raccomandano di effettuare controlli nei soggetti adulti in sovrappeso con fattori di rischio come familiarità di primo grado per diabete, stile di vita sedentario, ipertensione, alterazione dei valori di colesterolo e/o triliceridi. Lo screening dovrebbe iniziare a 35 anni per tutti gli adulti. Questa procedura permette di rilevare condizioni di pre-diabete, come alterata glicemia a digiuno o ridotta tolleranza ai carboidrati. In questi casi l’ntervento precoce sullo stile di vita con dieta equilibrata e attività fisica può prevenire l’evoluzione del pre-diabete verso il diabete conclamato.
La diagnosi precoce di diabete consente peraltro di iniziare tempestivamente le cure più appropriate. “Agire presto per controllare al meglio la glicemia è fondamentale per ridurre o ritardare l’insorgenza delle complicanze della malattia”, sottolinea la dottoressa Danila Camozzi, responsabile del Servizio di diabetologia della Clinica San Francesco.
“L’Associazione Diabetici Bergamaschi ODV – racconta il presidente Giovanni Ghislandi – da 44 anni è presente sul territorio di Bergamo e provincia. Nella nostra provincia, sono oltre 65.000 le persone affette da diabete, a cui vanno aggiunte le persone che manifestano i sintomi della malattia, ma non sanno ancora di essere affette. Da qui si innesca la mission dell’associazione, di divulgare le competenze e facilitare la prevenzione del diabete mellito di tipo 2. Sul terriorio organizziamo giornate della salute dove facciamo screening glicemia, proviamo la pressione arteriosa e ci capita spesso di trovare persone con indici glicemici elevati che non sono in cura e non sanno di averle questa patologia. Ci teniamo tanto alla divulgazione e alla prevenzione, perché la conoscenza della malattia aiuta ad affrontarla in maniera più serena e la prevenzione consente di posticipare l’insorgenza delle complicanze. Queste attività vengono svolte da tutti volontari che dedicano il loro tempo a sostegno delle persone che hanno bisogno”.